Azienda
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La nostra storia
Siamo in Abruzzo, a Cugnoli, in provincia di Pescara. Un’area collinare a 350 metri sul livello del mare, a ridosso del Parco Nazionale della Maiella e a circa 30 chilometri dall’Adriatico. È qui che Riccardo Tiberio, alla fine degli anni ’90, si imbatte in una vecchia vigna di Trebbiano Abruzzese, raro e antico vitigno considerato quasi estinto. Ai tempi Riccardo ricopre il ruolo di export manager per un’importante cantina regionale, e con una certa lungimiranza decide di acquistare l’appezzamento di Trebbiano Abruzzese e puntare anche su altre varietà autoctone come il Montepulciano e il Pecorino. Tuttavia non si preclude la sperimentazione con i vitigni internazionali.
Le prime bottiglie etichettate arrivano nel 2004 e conquistano sin da subito gli esperti del settore: i vini bianchi si distinguono per un’importante impronta minerale, mentre i rossi per il frutto fresco ed elegante.
Nel 2008 il timone passa ai giovani figli, Antonio e Cristiana. Antonio, agronomo, prende in mano la gestione dei vigneti, mentre Cristiana, laureata in chimica e formatasi tra lo Champagne, la Borgogna e la Mosella, diviene responsabile per la parte enologica. Insieme ad Antonio, decide di estirpare le varietà internazionali, quindi puntare esclusivamente sugli autoctoni e affidarsi alle selezioni massali, pratica che permette di ottenere vini più profondi, complessi e generalmente migliori rispetto a quelli ottenuti con le selezioni clonali.
La nostra storia
Siamo in Abruzzo, a Cugnoli, in provincia di Pescara. Un’area collinare a 350 metri sul livello del mare, a ridosso del Parco Nazionale della Maiella e a circa 30 chilometri dall’Adriatico. È qui che Riccardo Tiberio, alla fine degli anni ’90, si imbatte in una vecchia vigna di Trebbiano Abruzzese, raro e antico vitigno considerato quasi estinto. Ai tempi Riccardo ricopre il ruolo di export manager per un’importante cantina regionale, e con una certa lungimiranza decide di acquistare l’appezzamento di Trebbiano Abruzzese e puntare anche su altre varietà autoctone come il Montepulciano e il Pecorino. Tuttavia non si preclude la sperimentazione con i vitigni internazionali.
Le prime bottiglie etichettate arrivano nel 2004 e conquistano sin da subito gli esperti del settore: i vini bianchi si distinguono per un’importante impronta minerale, mentre i rossi per il frutto fresco ed elegante.
Nel 2008 il timone passa ai giovani figli, Antonio e Cristiana. Antonio, agronomo, prende in mano la gestione dei vigneti, mentre Cristiana, laureata in chimica e formatasi tra lo Champagne, la Borgogna e la Mosella, diviene responsabile per la parte enologica. Insieme ad Antonio, decide di estirpare le varietà internazionali, quindi puntare esclusivamente sugli autoctoni e affidarsi alle selezioni massali, pratica che permette di ottenere vini più profondi, complessi e generalmente migliori rispetto a quelli ottenuti con le selezioni clonali.