Montepulciano d'Abruzzo

Archivio

VITIGNO - BIOTIPO
100% Montepulciano da selezione massale di 4 diversi biotipi

CATEGORIA
Montepulciano d’Abruzzo DOP

SUPERFICIE DEL VIGNETO
1.2 Ha

ALTITUDINE
380 metri s.l.m.

COMPOSIZIONE DEL SUOLO
Calcareo con sottosuolo argilloso con presenza di ossido di ferro

SISTEMA DI ALLEVAMENTO
Pergola abruzzese di 66 anni

PRODUZIONE PER ETTARO
40 Hl

VENDEMMIA
Metà ottobre

VINIFICAZIONE
Fermentazione spontanea con lieviti indigeni in vasche di acciaio inox per 40 giorni, fermentazione malolattica spontanea in vasche di acciaio inox

IMBOTTIGLIAMENTO
Non chiarificato, non filtrato.
PH 3,40 – residuo zuccherino 0,5 – acidità totale 4,75 – estratto 31,8

AFFINAMENTO
Per 12 mesi, il 30% affina in barrique, il 70% in acciaio. Infine 12 mesi in bottiglia

COLORE
Rosso rubino intenso con sfumature violacee

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Aromi intensi, potenti ed eleganti. Un bouquet complesso con note di ciliegia scura, spezie e sentori di violette, rosa e liquirizia. Morbido, equilibrato, vivace e fresco al palato

GRADAZIONE ALCOLICA
14.5 %

Il Montepulciano d’Abruzzo Archivio è ottenuto da un singolo vigneto di Montepulciano, una porzione di circa un ettaro del nostro appezzamento storico di 2,5 ettari piantato 65 anni fa. È da questo vigneto che negli anni abbiamo individuato, selezionato e poi propagato le nostre selezioni massali di uva Montepulciano.

Archivio è una porzione speciale, è l'unico appezzamento di tutta l’azienda agricola contraddistinto da terreni calcarei con sottosuolo argilloso e la presenza di ossido di ferro. Il Montepulciano che cresce in questo vigneto ha caratteristiche peculiari, così come i vini che si ottengono. Al suo interno, abbiamo identificato quattro diversi biotipi che si presentano e si comportano in maniera differente dagli altri. Pertanto “Archivio” è la nostra biblioteca storica dei vitigni di Montepulciano.
I quattro biotipi prendono il nome dai cani della nostra azienda, parte della storia della famiglia Tiberio tanto quanto i vini che produciamo.

Le differenze tra i quattro biotipi sono numerose, ma si possono sintetizzare così: Tione98 è caratterizzato da acini piccoli e rotondi, con buccia spessa, che raggiungono la maturazione polifenolica fisiologica con una certa facilità; un secondo biotipo, Quarmari15, presenta uve dalla buccia sottile, quindi un rapporto buccia-polpa inferiore con più succo, e livelli di acidità elevati;

Diana18 ha un grappolo molto più lungo ed è l’ultimo, dei quattro, per maturazione; Otto19 è caratterizzato da una foglia molto rotonda e frastagliata rispetto alla tipica multilobata, mentre i vinaccioli non sono completamente lignificati: questo si traduce in un vino con maggiore presenza tannica ove il tannino riesce ad esprimere un aspetto più nobile ed elegante.

La fermentazione spontanea, effettuata con lieviti naturali specifici del vigneto, in questo caso raggiunge temperature più elevate: ciò indica come questa precisa popolazione di lieviti si sia adattata a un determinato ambiente e sia in grado di lavorare a temperature più alte e ottenere, quindi, un'estrazione naturale significativa di polifenoli.

Il risultato è un vino fine, elegante e allo stesso tempo complesso, con colore, aromi e sapori intensi e una maggiore consistenza rispetto agli altri Montepulciano d’Abruzzo che produciamo, un vino che esprime appieno il terroir specifico del vitigno. Per questa ragione Archivio è in parte affinato, per il 30%, in botti di rovere (barrique nuove).
L’utilizzo delle barrique non nasce dal desiderio di fare un vino invecchiato in legno di rovere, ma dall’esigenza di valorizzare le caratteristiche specifiche di questo vino e dalla necessità di avere una migliore ossigenazione in fase di affinamento.